Qui riporto i pensieri che ho scritto a nome delle Edizioni Qiqajon.
L’analisi accomuna due settori molto diversi come la narrativa e la saggistica (teologia, storia, spiritualità…), ma in ogni caso tra i dati sociologici andrebbe esplicitato l’invecchiamento del bacino dei lettori “forti” in ambito religioso, dovuto anche alla drastica riduzione del numero dei “cattolici praticanti”, specialmente tra le nuove generazioni, nonché dei presbiteri, religiosi e religiose.
Così quello che era un punto di forza dell’editoria cattolica – il “circuito chiuso” e virtuoso di editori, riviste, librerie e distributori che si alimentavano reciprocamente – è divenuto, a seguito della rarefazione del pubblico di riferimento, un punto di debolezza e un elemento di asfissia.
Così quello che era un punto di forza dell’editoria cattolica – il “circuito chiuso” e virtuoso di editori, riviste, librerie e distributori che si alimentavano reciprocamente – è divenuto, a seguito della rarefazione del pubblico di riferimento, un punto di debolezza e un elemento di asfissia.
Inoltre le proposte (o i rimpianti) evocate riguardano autori di un’altra generazione, che potremmo definire i “classici” del pensiero cristiano del ‘900. La ricerca e la valorizzazione di “forze giovani e preparate” non è così agevole: è l’insieme del dibattito ecclesiale che da tempo ha visto spegnersi la vivacità della stagione che ha preceduto e accompagnato il Vaticano II e la sua ricezione.
È infine motivo di profonda amarezza constatare che il rapido declino dell’editoria cattolica verso “l’anno zero” si sia verificato in concomitanza con la stagione del “Progetto culturale” della C.E.I.:
È infine motivo di profonda amarezza constatare che il rapido declino dell’editoria cattolica verso “l’anno zero” si sia verificato in concomitanza con la stagione del “Progetto culturale” della C.E.I.:
le cospicue risorse a disposizione non hanno favorito la seminagione di un rinnovato pensiero teologico e di una spiritualità capace di ricollocare il Vangelo al cuore dell’annuncio cristiano.
D’altronde l’interrogativo che dovrebbe porsi un editore “cattolico” non è tanto “dove trovo il prossimo bestseller?” quanto piuttosto “che volto di Chiesa offro con il mio catalogo?”.