lunedì 11 dicembre 2017

Nulla è estraneo

In un'antologia a cura di Enzo Bianchi edita da Einaudi – Il libro delle preghiere, purtroppo ora esaurita e disponibile solo in ebook – vi è una preghiera di un monaco russo anonimo che mi è subito parsa corrispondere al mio modo di pregare.
L’avevo allora usata come canovaccio per elaborarne una mia, che ormai da qualche anno abita i miei primi momenti mattutini.

Padre, è l’alba e un nuovo giorno mi avvicina al tuo Giorno.
Fa’ che io vada incontro nella pace
a tutto ciò che mi porterà questo giorno.
Fa’ che io mi abbandoni nella semplicità alla tua santa volontà.
Qualunque notizia io riceva oggi,
insegnami ad accettarla nella quiete e nella fede salda
che nulla può accadere di estraneo al rapporto con te.
In tutti gli eventi inattesi,
insegnami a fare memoria con gratitudine
della tua presenza in ogni cosa.
Donami in ogni momento la tua luce per discernere
e la tua forza per agire.
In ogni mia azione e parola la tua misericordia orienti i miei pensieri
e i miei sentimenti.
Insegnami ad agire con sapienza e intelligenza
verso i miei fratelli e le mie sorelle
e verso tutti e ciascuno, senza mortificare o contristare nessuno.
Insegnami a pregare, ad ascoltare, a credere,
a perseverare, a perdonare, a sperare, ad amare.


Nella foto, Padre Sofronio, discepolo di san Silvano del Monte Athos, che ho avuto il grande dono di incontrare nel suo Monastero di San Giovanni Battista a Maldon (Essex, UK), nel novembre 1979.


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