sabato 26 agosto 2017

TITOLI E TRADUZIONI/1
Occupandomi tra le altre cose delle Edizioni Qiqajon e di traduzioni (anche per altri editori), mi capita a volte di dover suggerire il titolo di qualche opera, originale o tradotta. Generalmente il titolo di un libro non è deciso dall’autore, bensì dall’editore, anche se quasi sempre si giunge a un risultato concordato. Quando un’opera viene poi tradotta in un’altra lingua, il dilemma ricomincia, perché sensibilità, giochi di parole, termini evocativi sono ovviamente diversi nelle varie lingue.

Trovo allora geniale, per esempio, la soluzione adottata da Ada Vigliani (traduttrice) e Sellerio (editore) per la versione italiana del bellissimo libro di Jenny Erpenbeck, il cui titolo originale tedesco era Gehen, ging, gegangen, cioè il paradigma del verbo “andare”. Come fare in italiano a tradurre le tre forme verbali, visto che nella nostra lingua il paradigma dei verbi è scomparso? Semplice (dopo che qualcun altro c’è arrivato!): usando il riferimento lessicale più vicino e con il quale gli italiani hanno dimestichezza. Ecco allora Voci del verbo andare, che si è aggiudicato il Premio Strega Europeo di quest’anno. Chi avrebbe potuto trovare di meglio?


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